Editoria digitale

E se parlassimo di Digitalizzazione?

Maura trolese digital designer

maura trolese
Digital Designer

  • grafica & design

Se ti chiedessi quali settori interessa la Digitalizzazione, cosa mi risponderesti?
Mi occupo, nello specifico di Editoria digitale e, solo per darvi un esempio, a volte mi confronto con clienti che non hanno cognizione della sostanziale differenza tra mondo della stampa tradizionale e digitale, se non per il fatto che, nel secondo caso, non si usa la carta.

Potremmo dire che l’Editoria digitale rappresenta i contenuti, l’intero processo editoriale e l’accesso agli stessi, attuato tramite nuovi mezzi tecnologici.
O, più semplicemente, che nei vari processi vengono coinvolti:

  • professionisti o aziende che producono contenuti (immagini, testi, video ottimizzati per il web);
  • contenuti, che per essere accessibili, vengono organizzati secondo specifici standard;
  • mezzi, che per essere fruiti, vengono strutturati su opportune interfacce e software che consentono diverse funzionalità.

È vero! Al primo impatto, il termine riporta alla mente i prodotti editoriali per eccellenza: i libri. Eppure, l’Editoria digitale si propone, oltre che per la conversione in ebook delle più conosciute categorie dell’industria libraria (narrativa, testi illustrati, scolastica), anche per un nuovo filone: la realizzazione di un prodotto multimediale che racconti aziende, portfoli o corporate.

Ecco che gli house organ, dedicati alle comunicazioni aziendali possono tradursi in riviste digitali; per il B2B (bussiness to bussiness), si possono convertire dati interaziendali in relazioni interattive, e per il B2C (bussiness to consumer) si può raccontare la storia di un prodotto al cliente in cataloghi multimediali o app.

Oggi, però, vorrei insistere sul fatto che la Digitalizzazione, in generale, è ormai un’esigenza per qualsiasi soggetto business che voglia sopravvivere e mantenere la propria posizione di mercato o crescere, in maniera efficace e profittevole.
Un consiglio per affrontare questa trasformazione?
Provo a darti 5 parole chiave irrinunciabili da segnare in agenda.

  1. pluricanalità”: i clienti chiedono di interagire con l’azienda attraverso tutti i canali possibili, fisici e non. Soprattutto per i beni di consumo, l’esperienza parte dallo store, dove posso toccare con mano il prodotto, e concludere poi l’acquisto online, approfittando di sconti e promozioni.
    – Ecco che i flussi tradizionali convivono con quelli digitali. Ecco che al catalogo cartaceo posso abbinare uno sfogliabile, un catalogo più o meno interattivo, o un’app dedicata.
  2. usabilità”: la scelta di un’impresa di affidarsi ad una tecnologia piuttosto che un’altra deve essere improntata alla facilità d’utilizzo e deve poter migliorare la user experience del cliente per quello specifico tipo di prodotto.
    – Così, diventa fondamentale progettare un’interfaccia semplice e funzionale, o categorizzare i flussi di lettura dei contenuti in modo che l’utente finale trovi in modo veloce quello che cerca.
  3. misurabilità”: significa riuscire a gestire i flussi di dati e comunicazioni, creando una reportistica aggiornata e fedele, per trarne utilità di termini in insight.
    – Fermarsi a ragionare sull’interpretazione dei trend del comportamento dell’utente finale, ci permetterà di capire come aumentare l’efficacia del prodotto o del servizio.
  4. risparmio”: una parola che è una speranza, ma può tradursi in conferme per un’azienda in termini di “spazio fisico”, di snellire processi di ricerca e archiviazione, di attività strategiche e funzioni operative diverse.
    – Sicuramente, affiancare un prodotto stampato a copie dello stesso in digitale, permette di abbassare i costi, senza perdere quel target di utenti che ancora non si sono approcciati ai device più moderni. Soprattutto permette di distribuire più velocemente e più capillarmente, diventando un’azienda real time.
  5. presenza”: creare un piano editoriale è fondamentale per assicurarsi di interagire con il nostro cliente, senza troppe pressioni, contenuti ripetitivi o inadeguati ai suoi interessi.
    Se il nostro brand diventa “amico” del cliente, rientrando nella sua like list, significa aver fatto centro.
  6. Si chiamano push notification e ci permettono di comunicare all’utente che “ci siamo” e gli stiamo offrendo sempre qualcosa di nuovo.

 

Investire oggi è necessario e fondamentale, digitalizzare è inevitabile.
Ovviamente, quanto più s’innova, tanto più deve essere fatto in modo strutturale, gradualmente, e solo dopo essersi assicurati di essere in linea con storia, mission e valori aziendali.

Farlo con chi conosce le dinamiche e può realmente aiutarti a progettare e sviluppare il prodotto che più rispecchia i tuoi obiettivi, è intelligente.

Digitalizzazione editoria

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